Sommario: Allegato A Analisi statistiche – Allegato B Calcolo della tensione di vapore – Allegato C Punti della distribuzione t-Student – Allegato D Principali eventi incidentali che possono essere causa o effetto di un’esplosione – Allegato E Punti di infiammabilità di alcune miscele acquose – Allegato F Sostanze con tendenza al riscaldamento spontaneo – Allegato G Classificazione sostanze secondo lo standard IP 15
Allegato A – Analisi statistiche
Nel seguito si riporta un estratto delle analisi statistiche realizzate attraverso la banca interattiva dell’ISPESL basata su dati forniti dall’INAIL (anni 2000-2006) relativi alle gestione Industria, Agricoltura e Conto Stato.
Il filtro utilizzato per le analisi è stata la classificazione ESAW delle cause e delle circostanze, individuando, rispettivamente il totale degli infortuni (Eventi temporanei, permanenti e mortali) ed il totale degli infortuni mortali.
Totale degli infortuni (eventi temporanei, permanenti e mortali)




Totale degli infortuni mortali



Eventi temporanei, permanenti e mortali



Suddivisione delle esplosioni per attività economica INAIL nel settore industria

Allegato B – Calcolo della tensione di vapore
La tensione di vapore può essere calcolata attraverso la relazione approssimata di Antoine che correla la tale parametro alla temperatura.

dove:
P | è la pressione di vapore (mm di Hg) |
A, B e C | sono i coefficienti di Antoine |
T | è la temperatura (°C) |
Si riportano nel seguito le costanti di calcolo di Antoine per le sostanze presenti nel Capitolo 2.
Costanti di calcolo per la tensione di vapore

Fonte: Yaws C.L., The Yaws Handbook of Vapor Pressure, GPC Ed., Houston (USA), 2007
Allegato C – Punti della distribuzione t-Student
Punti della distribuzione t-Student

Allegato D – Principali eventi incidentali che possono essere causa o effetto di un’esplosione
Si descrivono i principali eventi incidentali che possono essere causa o effetto di un’esplosione rientrante nel campo di applicazione del Titolo XI, D.Lgs. n. 81/2008.
Incendio di pozza (Pool Fire)
L’incendio di pozza deriva dalla combustione dei vapori emessi da una superficie di liquido posta alla base dell’incendio. Avviene tipicamente in occasione dell’accensione dei rilasci di liquidi infiammabili.
Il principale effetto generato dall’incendio di pozza è legato all’emissione termica radiante e dipende da una serie di variabili tra le quali:
-
la natura del liquido incendiato;
-
la temperatura ambientale;
-
la dimensione della pozza;
-
la presenza di vento.
Esistono metodologie quantitative che permettono il calcolo dell’emissione radiante basate sull’assunzione che la fiamma in regime stazionario sia assimilabile ad un solido radiante con energia uniformemente distribuita sulla sua superficie. Per tale modello esiste la possibilità di compensare gli effetti perturbanti (es. assorbimento della radiazione da parte del fumo, vapor acqueo, CO2).
I principali modelli semiempirici su cui sono basate le simulazioni sono due:
-
modello della sorgente puntiforme equivalente;
-
modello del corpo solido emittente.
Fiamma a getto (Jet Fire)
La fiamma a getto deriva dall’incendio di un flusso di vapori e/o gas infiammabili emessi in velocità da una data sorgente di emissione. La forma dell’incendio, in questo caso, è una fiamma allungata nella direzione di emissione. Anche in questo caso l’effetto principale è legato all’emissione termica radiante calcolabile con metodologie quantitative molto simili al Pool Fire.
Sfera di fuoco (Fireball)
Il Fireball si genera quando massivi rilasci istantanei di gas e vapori infiammabili, successivi alla rottura di contenimenti a pressione, sono rapidamente innescati. Di norma il fenomeno è successivo ad un BLEVE. I vapori sono bruciati molto rapidamente e la forma dell’incendio risulta assimilabile ad una sfera si innalzandosi nell’atmosfera, si espande molto rapidamente. Se il fenomeno avviene in un ambiente non confinato, gli unici effetti attesi sono l’emissione di un’intensa radiazione termica. Non è attesa la formazione di sovrappressione.
Allegato E – Punti di infiammabilità di alcune miscele acquose
Si riportano nel seguito in forma tabellare i punti di infiammabilità per le seguenti miscele acquose determinati sperimentalmente (Astbury et al., 2004)1:
-
Acetaldeide
-
Acido acetico
-
Acetonitrile
-
Alcol allilico
-
Diacetil Butanedione
-
1-Butanolo
-
Iso-Butanolo
-
Cicloesilammina
-
Metanolo
-
Metilacetato
-
1-Propanolo
-
Metiletilchetone
-
Morfolina
-
Tetraidrofurano
Punti di infiammabilità per le seguenti miscele acquose
Acetaldeide | |
---|---|
Concentrazione (% vol) | Punto di infiammabilità (± 2 °C) |
100 | -40 |
5 | 14 |
2 | 31 |
1 | 45 |
0,5 | 66 |
Acido Acetico | |
---|---|
Concentrazione (% vol) | Punto di infiammabilità (± 2 °C) |
100 | 39 |
90 | 50 |
88 | NFPE |
Acetonitrile | |
---|---|
Concentrazione (% vol) | Punto di infiammabilità (± 2 °C) |
100 | 5 |
5 | 45 |
3 | 60 |
2 | NFPE |
Alcol allilico | |
---|---|
Concentrazione (% vol) | Punto di infiammabilità (± 2 °C) |
100 | 22 |
90 | 27 |
80 | 29 |
Alcol allilico | |
---|---|
Concentrazione (% vol) | Punto di infiammabilità (± 2 °C) |
70 | 30 |
60 | 31 |
50 | 32 |
40 | 33 |
30 | 35 |
20 | 39 |
10 | 49 |
5 | 61 |
4 | NFPE |
Diacetil Butanedione | |
---|---|
Concentrazione (% vol) | Punto di infiammabilità (± 2 °C) |
100 | 8 |
35 | 11 |
30 | 18 |
20 | 19 |
10 | 29 |
5 | 41 |
2 | 56 |
1 | NFPE |
1-Butanolo | |
---|---|
Concentrazione (% vol) | Punto di infiammabilità (± 2 °C) |
100 | 37 |
90 | 42 |
# | # |
8 | 44 |
7 | 46 |
6 | 47 |
5 | 50 |
4 | 53 |
2 | 64 |
1 | NFPE |
# Due fasi tra il 90% e l’8% |
Iso-Butanolo | |
---|---|
Concentrazione (% vol) | Punto di infiammabilità (± 2 °C) |
100 | 30 |
90 | 34 |
# | # |
8 | 34 |
5 | 40 |
3 | 48 |
2 | 55 |
1 | NFPE |
# Due fasi tra il 90% e l’8% |
Cicloesilammina | |
---|---|
Concentrazione (% vol) | Punto di infiammabilità (± 2 °C) |
100 | 28 |
90 | 36 |
80 | 44 |
70 | 52 |
60 | 55 |
50 | 55 |
40 | 55 |
30 | 56 |
20 | 55 |
10 | 55 |
5 | 55 |
3 | 58 |
2 | NFPE |
Metanolo | |
---|---|
Concentrazione (% vol) | Punto di infiammabilità (± 2 °C) |
100 | 9 |
75 | 19 |
50 | 27 |
25 | 41 |
10 | 61 |
5 | NFPE |
Metilacetato | |
---|---|
Concentrazione (% vol) | Punto di infiammabilità (± 2 °C) |
100 | -18 |
8 | 7 |
6 | 11 |
5 | 13 |
4 | 16 |
3 | 22 |
2 | 30 |
1 | 46 |
0,5 | 63 |
0,4 | NFPE |
1-Propanolo | |
---|---|
Concentrazione (% vol) | Punto di infiammabilità (± 2 °C) |
100 | 23 |
90 | 28 |
80 | 30 |
70 | 31 |
50 | 31 |
30 | 32 |
20 | 35 |
10 | 43 |
5 | 52 |
1-Propanolo | |
---|---|
Concentrazione (% vol) | Punto di infiammabilità (± 2 °C) |
4 | 54 |
3 | 57 |
2 | 68 |
1 | NFPE |
Metiletilchetone | |
---|---|
Concentrazione (% vol) | Punto di infiammabilità (± 2 °C) |
100 | -6 |
# | # |
30 | -2 |
20 | 2 |
10 | 11 |
5 | 20 |
2 | 36 |
1 | 50 |
0,5 | 64 |
0,3 | NFPE |
Morfolina | |
---|---|
Concentrazione (% vol) | Punto di infiammabilità (± 2°C) |
100 | 35 |
90 | 41 |
80 | 49 |
70 | 57 |
60 | 69 |
55 | 75 |
50 | NFPE |
Tetraidrofurano | |
---|---|
Concentrazione (% vol) | Punto di infiammabilità (± 2°C) |
100 | -21 |
# | # |
10 | 6 |
4 | 22 |
3 | 26 |
2 | 33 |
1 | 46 |
0,5 | 62 |
# Il campione ghiaccia quando raffreddato |
Nota: Con l’acronimo NFPE si vuole indicare l’assenza di punto di infiammabilità fino al punto di ebollizione.
Allegato F – Sostanze con tendenza al riscaldamento spontaneo
Si riporta un elenco (non esaustivo) di sostanze e della relativa tendenza al riscaldamento spontaneo2.
Materiale/Sostanza | Tendenza al riscaldamento spontaneo |
---|---|
Olio di ricino | Molto lieve |
Carbone | Alta |
Carbone bituminoso | Moderata |
Stoccaggio di fave di cacao | Moderata |
Olio di cocco | Molto lieve |
Olio di fegato di merluzzo | Alta |
Colori ad olio | Alta |
Farina di mais | Alta |
Olio di mail | Moderata |
Cotone | Bassa |
Olio di semi di cotone | Moderata |
Fertilizzanti (organici, inorganici, combinazione, sintetici, contenenti nitrati) | Moderata |
Farina di pesce | Alta |
Olio di pesce | Alta |
Cascami di pesce | Alta |
Gommapiuma | Moderata |
Grano | Molto lieve |
Fieno | Moderata |
Pirite di ferro | Moderata |
Iuta | Molto lieve |
Lanolina | Trascurabile |
Olio di strutto | Lieve |
Ossido di calcio, ghiaia calcarea, calce viva | Moderata |
Semi di lino | Molto lieve |
Olio di semi di lino | Alta |
Letame | Moderata |
Polvere di metallo | Moderata |
Lana minerale | Nessuno |
Olio di senape | Bassa |
Indumenti sporchi d’olio | Alta |
Tessuti sporca d’olio | Alta |
Stracci sporchi d’olio | Alta |
Seta sporca d’olio | Alta |
Acido oleico | Molto lieve |
Oleomargarina | Molto lieve |
Olio d’oliva | Da moderata a bassa |
Vernici contenenti oli essiccati | Moderata |
Raschiatura di vernici | Moderata |
Olio di palma | Bassa |
Olio di arachidi | Bassa |
Arachidi sgusciate | Molto lieve |
Olio di pino | Moderata |
Uova in polvere | Molto lieve |
Latte in polvere | Molto lieve |
Stracci | Variabile |
Feltri | Moderata |
Segatura | Possibile |
Scarti di cuoio | Molto lieve |
Olio di soia | Moderata |
Dadi per cucina | Alta |
Trementina | Bassa |
Rifiuti di carta | Moderata |
Rifiuti di lana | Moderata |
Allegato G – Classificazione sostanze secondo lo standard IP 15
Si riportano di seguito le modalità di classificazione delle sostanze secondo IP 15. In particolare la definizione delle categorie di fluido sono riassunte nella tabella seguente.
Categoria di fluido | Descrizione |
---|---|
A | Liquido infiammabile che, se rilasciato, evapora rapidamente e sostanzialmente. Questa
categoria include:
|
B | Liquido infiammabile, non di categoria A, che si trova, in occasione del rilascio, ad una temperatura superiore al suo punto di ebollizione |
C | Liquido infiammabile, non di categoria A o B, che si trova, in occasione del rilascio, ad una temperatura superiore al suo flash point oppure che può venire rilasciato in forma di nebbia o spray |
G(i) | Gas Naturale |
G(ii) | Idrogeno di raffineria |
Le categoria di liquido corrispondono, più precisamente, alle seguenti composizioni di raffineria.
Caratteristica | Nome | Categoria di fluido | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
A | B | C | G(i) | G(ii) | ||
N2 | Idrogeno | 0 | 0 | 0 | 2 | 2 |
C1 | Metano | 0 | 4 | 0 | 88,45 | 10 |
C2 | Etano | 0 | 0 | 0 | 4,5 | 3 |
C3 | Propano | 70 | 6 | 1 | 3 | 3 |
C4 | Butano | 30 | 7 | 1 | 1 | 1 |
C5 | Pentano | 0 | 9 | 2 | 1 | 0 |
C6 | Esano | 0 | 11 | 3 | 0 | 0 |
C7 | Eptano | 0 | 16 | 3 | 0 | 0 |
C8 | Ottano | 0 | 22 | 27 | 0 | 0 |
C9 | Nonano | 0 | 0 | 25 | 0 | 0 |
C10 | Decano | 0 | 25 | 38 | 0 | 0 |
H20 | Acqua | 0 | 0 | 0 | 0,05 | 0 |
CO2 | Anidride carbonica | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
H2 | Idrogeno | 0 | 0 | 0 | 0 | 80 |
Massa molare media | 48,3 | 100,06 | 125,03 | 18,74 | 7,03 | |
LEL | 2,09 | 1,7 | 1,52 | 4,82 | 4,03 |
Infine, noti che siano i parametri di Flash Point (FP) e di Boiling Point (BP) è possibile classificare la sostanza sulla base della seguente, ultima, tabella di conversione.
Classe | Descrizione | Stoccaggio sopra il FP | Stoccaggio sopra il BP | Può essere rilasciato come nebbia | Stoccaggio sotto il BP e non rilasciato come nebbia |
---|---|---|---|---|---|
0 | Gas di Petrolio Liquefatto | SÌ | A | A | A |
I | Flash Point inferiore a 21 °C | SÌ | B | C | C |
II(1) | Flash Point compreso nell’intervallo 21-55 °C | NO | NA | C | NA |
II(2) | Flash Point compreso nell’intervallo 21-55 °C | SÌ | B | C | C |
III(1) | Flash Point compreso nell’intervallo 55-100 °C | NO | NA | C | NA |
III(2) | Flash Point compreso nell’intervallo 55-100 °C | SÌ | B | C | C |
NC(1) | Flash Point superiore a 100 °C | NO | NA | C | NA |
NC(2) | Flash Point superiore a 100 °C | SÌ | B | C | C |